6^ DOMENICA DI PASQUA
Antifona
d'Ingresso
Con
voce di giubilo date il grande annunzio,
Colletta
O
Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora in quanti ascoltano la tua
parola e la mettono in pratica, manda il tuo Spirito, perché richiami al nostro
cuore tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato e ci renda capaci di
testimoniarlo con le parole e con le opere. Per il nostro Signore...
1^
Lettura
Dagli
Atti degli Apostoli
In
quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa
dottrina: “Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete
esser salvi”. Poiché Paolo e Barnaba si opponevano risolutamente e
discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e
alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per
tale questione.
Salmo
Dio
abbia pietà di noi e ci benedica,
perché
si conosca sulla terra la tua via,
Esultino
le genti e si rallegrino,
governi
le nazioni sulla terra. R
Ti
lodino i popoli, Dio,
Ci
benedica Dio,
2^
Lettura
Dal
libro dell'Apocalisse di San Giovanni Apostolo
L'angelo
mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città
santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di
Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra
di diaspro cristallino.
Canto
al Vangelo
Alleluia,
alleluia.
Se
uno mi ama, osserva la mia parola,
Alleluia
Vangelo
Gv 14, 23-29
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “ Se uno mi ama, osserverà la mia
parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso
di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate
non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
RIFLESSIONE
Quelle che abbiamo letto nel Vangelo sono parole che Gesù pronuncia in un momento molto difficile della sua vita e della vita dei suoi apostoli. Siamo nel cosiddetto: "discorso dell’Addio" che Gesù ha pronunciato nell’ultima cena, prima della sua passione. Gesù è pieno di preoccupazioni per questi suoi amici. Anche se sa che essi lo tradiranno, sa quanto sarà difficile per loro capire la sua croce e conosce che cosa vorrà dire per loro la delusione e la solitudine. E Gesù ha presente che cosa voglia dire anche per noi uomini del duemila la solitudine e la disperazione.Anche se per noi, oggi, sono aumentati i mezzi di comunicazione a livello planetario (stampa, radio T.V., fax, internet…) l’uomo moderno vive in una solitudine profonda. Vive immerso in una enorme massa di notizie e di comunicazioni, ma con minime possibilità di disporsi come interlocutore di fronte agli altri. Provate a pensare: nei grandi stadi sportivi, tutti gridano, si agitano, scaricano tensioni ma il massimo della comunicatività è compiere gesti comuni, mai dire qualcosa di personale che rapporti ad un altro. Spesso fisicamente si è vicini, ammassati nei mezzi di trasporto affollati, ma senza comunicare. Ognuno va per la sua strada con le proprie preoccupazioni. Le strutture delle grosse costruzioni nelle grandi, ma anche nelle piccole città di oggi, lasciano ben poche possibilità di incontri. Anche quando si ‘incoccia’ in qualcuno che sale insieme sull’ascensore spesso ci si sente imbarazzati o ci si rifugia in parole di convenienza e in luoghi comuni nell’attesa di ritirarsi al più presto nel proprio appartamento. A questa solitudine si aggiunge poi la dispersione a tutti i livelli: ci sono talmente tanti orientamenti culturali (reali o supposti), mode, mentalità che l’uomo, aggredito da diverse e discordi sollecitazioni finisce col sentirsi spersonalizzato, in balia di spinte diverse difficili da comporsi in una sintesi che dia serenità e allora ecco che nascono due tendenze diverse o quella di ubriacarsi con parole, chiacchiere, incontri banali e spesso mortificanti, o quella di barricarsi in se stesso, di isolarsi dal mondo. Però chi è solo, di solito ha grossi problemi di accettazione di sè perché in fondo si sente rifiutato, emarginato, lasciato in disparte. Gesù, al momento della tentazione più forte dei suoi apostoli svela loro una realtà esaltante: l’amore supera la solitudine, l’amore ci rende una cosa sola con Dio. "Se uno mi ama dice Gesù" (e intende un amore autentico non fatto solo di parole) osserverà la mia parola e anche il Padre mio lo amerà e noi (Gesù e il Padre) verremo a lui e prenderemo dimora presso di Lui. Ecco la bella notizia: l’uomo non è lasciato solo con se stesso, non è lasciato in balia dell’egoismo e del peccato! Dio ha deciso di continuare la sua incarnazione e vuole abitare nell’intimo del cuore dell’uomo. L’uomo non va più a cercare Dio altrove ma lo trova dentro se stesso, diventa il vero tempio di Dio. Proviamo a pensare all’enormità di questo dono! Quando noi sappiamo che deve venire a trovarci a casa nostra un ospite di riguardo, ci prepariamo all’incontro, mettiamo tutto in ordine, facciamo una bella pulizia, andiamo a recuperare le cose più belle e più preziose, e poi aspettiamo con ansia e con gioia la venuta dell’ospite gradito. Proviamo allora a pensare: Dio Padre e Gesù vengono ad abitare in me. Noi diventiamo un po’ come la Madonna che accoglie Gesù nel suo grembo, che diventa ostensorio vivente del Figlio di Dio.Eppure spesso noi non ce ne accorgiamo, preferiamo vivere nella tristezza della nostra solitudine, chiudiamo la porta del cuore con la paura che altri possano entrare e rubarvi qualcosa e quindi facciamo aspettare Dio al di fuori. E, sì, perché Dio non ha voluto avere la chiave del nostro cuore, ci ha rispettati e rispetta la nostra libertà fino al punto di lasciarci padroni di accoglierlo o di lasciarlo fuori, al freddo. Ecco perché Gesù dice che "solo chi ama" può accogliere l’Amore, cioè Dio. E’ questa la chiave per aprire la porta del cuore e lasciare che Dio vi irrompa con i suoi doni Questa grazia la riceve solo chi, come Maria, accoglie la parola di Dio e la mette in pratica, chi, come la Madonna sa dire a Dio, a parole e a fatti: "Eccomi, sono pronto, fa’ di me quello che vuoi".Ma non basta ancora: Gesù promette che manderà in noi, nel nostro cuore, lo Spirito Santo che completerà in noi l’opera di Gesù, facendoci capire tutto quello che Gesù ha detto e aiutandoci a compierlo. E’ attraverso quello Spirito che è l’Amore che unisce il Padre al Figlio, che è la forza creatrice di Dio e soffia dove e quando vuole, che noi comprenderemo gradualmente il messaggio di Gesù. Senza il suo soccorso il credente e la comunità non potranno mai penetrare a fondo la parola di Gesù. Lo Spirito ha proprio questo compito, quello di farci da "memoria", cioè di farci guardare indietro per cogliere a fondo il dono della salvezza e per capire l’amore di Gesù, ma anche quello di farci guardare avanti per avere speranza, per creare con Lui il Regno che viene. La memoria del passato, attraverso lo Spirito diventa, dunque, non un fermarsi alla storia antica, non uno sclerotizzarsi su riti e abitudini consolidate, ma invece fare in modo che il passato riviva nel presente e prepari il futuro. Questa inabitazione di Dio nel nostro cuore, questo dono dello Spirito che ci permette di dare pieno senso al passato, al presente, al futuro della nostra vita, questa forza che ci permette di uscire dalla solitudine per imparare ad amare come Dio, porta con se anche un altro grande dono che Gesù ci promette, il dono della pace: "vi lascio la mia pace, vi dono la mia pace: Non come la dà il mondo la do io a voi…"La pace che Gesù ci lascia non è quella che a forza di compromessi o di diplomazie fa sì che non ci sia una guerra, ma nello stesso tempo ci sia chi comanda e chi deve abbassare il capo, non è neanche l’assenza del dolore e della sofferenza, non è neppure il sognare un amore che non abbia un prezzo da pagare. La Sua pace è una pace che tocca le radici profonde dell’uomo, che partendo da Dio che abita nel nostro cuore, guardando al modello Gesù, disinnesca l’aggressività e la cupidigia di ognuno, mette in piena evidenza il volto dell’amore, si alimenta di vera umiltà, di verità e di giustizia non fatta a misura degli uomini. La pace di Cristo è quella per cui, in mezzo alle prove, ma guidati dallo Spirito, lottando per un "mondo nuovo", ma secondo la volontà del Padre, ci si sente in pace con Lui, con noi stessi e con il nostro prossimo.
Sulle
Offerte
Accogli
Signore, l'offerta del nostro sacrificio, perché, rinnovati nello Spirito,
possiamo rispondere sempre meglio all'opera della tua redenzione. Per Cristo
nostro Signore.
Dopo
la Comunione
Dio
grande e misericordioso, che nel Signore risorto riporti l'umanità alla
speranza eterna, accresci in noi l'efficacia del mistero pasquale con la forza
di questo sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.